Di ritorno dal fine settimana, torno a scrivere su questo blog inaugurando una nuova sezione dedicata alla recensione di libri che possono interessare per via degli argomenti trattati.
Oggi voglio parlare di un libro scritto da Silvia Avallone, nuovo volto della letteratura italiana nonché secondo posto al premio strega 2010.
Il Testo in questione si chiama "Acciaio" ed oltre ad essere un buon lavoro di narrativa contemporanea è anche un occasione di denuncia contro la società di oggi che appare fredda e senza via d'uscita per molti giovani.
Descrizione:
Nei casermoni di via Stalingrado a Piombino avere quattordici anni è difficile. E se tuo padre è un buono a nulla o si spezza la schiena nelle acciaierie che danno pane e disperazione a mezza città, il massimo che puoi desiderare è una serata al pattinodromo, o avere un fratello che comandi il branco, o trovare il tuo nome scritto su una panchina. Lo sanno bene Anna e Francesca, amiche inseparabili che tra quelle case popolari si sono trovate e scelte. Quando il corpo adolescente inizia a cambiare, a esplodere sotto i vestiti, in un posto così non hai alternative: o ti nascondi e resti tagliata fuori, oppure sbatti in faccia agli altri la tua bellezza, la usi con violenza e speri che ti aiuti a essere qualcuno. Loro ci provano, convinte che per sopravvivere basti lottare, ma la vita è feroce e non si piega, scorre immobile senza vie d'uscita. Poi un giorno arriva l'amore, però arriva male, le poche certezze vanno in frantumi e anche l'amicizia invincibile tra Anna e Francesca si incrina, sanguina, comincia a far male. Silvia Avallone racconta un'Italia in cerca d'identità e di voce, apre uno squarcio su un'inedita periferia operaia nel tempo in cui, si dice, la classe operaia non esiste più.
Il Testo in questione si chiama "Acciaio" ed oltre ad essere un buon lavoro di narrativa contemporanea è anche un occasione di denuncia contro la società di oggi che appare fredda e senza via d'uscita per molti giovani.
Descrizione:
Nei casermoni di via Stalingrado a Piombino avere quattordici anni è difficile. E se tuo padre è un buono a nulla o si spezza la schiena nelle acciaierie che danno pane e disperazione a mezza città, il massimo che puoi desiderare è una serata al pattinodromo, o avere un fratello che comandi il branco, o trovare il tuo nome scritto su una panchina. Lo sanno bene Anna e Francesca, amiche inseparabili che tra quelle case popolari si sono trovate e scelte. Quando il corpo adolescente inizia a cambiare, a esplodere sotto i vestiti, in un posto così non hai alternative: o ti nascondi e resti tagliata fuori, oppure sbatti in faccia agli altri la tua bellezza, la usi con violenza e speri che ti aiuti a essere qualcuno. Loro ci provano, convinte che per sopravvivere basti lottare, ma la vita è feroce e non si piega, scorre immobile senza vie d'uscita. Poi un giorno arriva l'amore, però arriva male, le poche certezze vanno in frantumi e anche l'amicizia invincibile tra Anna e Francesca si incrina, sanguina, comincia a far male. Silvia Avallone racconta un'Italia in cerca d'identità e di voce, apre uno squarcio su un'inedita periferia operaia nel tempo in cui, si dice, la classe operaia non esiste più.
Dettagli:
- Titolo: Acciaio;
- Autore: Avallone Silvia;
- Collana: Scala italiani;
- Genere: Narrativa moderna e contemporanea;
- Pagine: 300;
- Editore: Rizzoli;
- ISBN: 9788817037631;
Per maggiori informazioni: Recensione ed acquisto: Acciaio
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